La visita clinica negli animali è molto importante, più importante che nelle persone. Non potendosi esprimere verbalmente e non potendo quindi comunicare ai proprietari o al veterinario la sintomatologia presente, gli animali attuano una serie di segni e sintomi per ovviare a dolori o problematiche varie. Attraverso un accurato esame clinico, il medico veterinario cerca di identificare questi segni (che possono passare inosservati al proprietario) per capire quale può essere il problema che affligge il nostro animale e per identificare quali esami di approfondimento siano più idonei per raggiungere una diagnosi corretta.
E' quindi consigliabile effettuare ciclicamente visite di routine anche se l'animale appare in salute, in occasioni delle quali si potrà valutare lo stato di salute dell'animale, l'alimentazione, la presenza di parassiti.

La Legge n. 281 del 14 agosto 1991 sancisce l’obbligo per i proprietari di identificare, tramite l’applicazione del microchip sottocutaneo, i propri cani ed iscriverli all’anagrafe canina regionale.
Il microchip NON E’UN LOCALIZZATORE SATELLITARE, quindi non serve a localizzare geograficamente il soggetto ma permette di identificarlo univocamente e associarlo alla persona che ne è responsabile.
L’applicazione del microchip è OBBLIGATORIA e deve avvenire entro i due mesi di vita del cane.
Il soggetto microchippato non è rintracciabile con i sistemi satellitari ma se ritrovato è facilmente identificabile e grazie al codice del microchip è possibile risalire al suo proprietario/responsabile.
Le dimensioni ridotte del microchip rendono l’applicazione una pratica indolore, riconducibile ad una banale iniezione sottocutanea (tipo vaccinazione). La lettura del microchip restituisce un codice numerico a 15 numeri che è unico, non si ripete in nessun altro microchip e consente di risalire rapidamente ai dati anagrafici dell’animale e del suo proprietario.
Dal 2020 l'applicazione del microchip e l'iscrizione all'anagrafe regionale è diventata obbligatoria anche per i gatti.

Le patologie dei denti e del cavo orale sono molto frequenti nei cani e nei gatti. E' molto probabile che il proprietario di un gatto o un cane debba affrontare un problema di questo tipo almeno una volta nella vita del suo amico a quattro zampe.
I segni e sintomi di una patologia dentale nel cane e nel gatto sono molteplici: fra i più comuni ricordiamo l'alitosi, la presenza di gengive arrossate, denti ingialliti e macchiati, la perdita di saliva, difficoltà nell'alimentarsi, starnuti e scolo nasale.
Se non curate, queste patologie possono dare problemi non soltanto a livello di cavo orale ma possono avere ripercussioni anche in altri organi come cuore, rene, fegato. Per questi motivi l'ideale sarebbe concordare con il proprio veterinario di fiducia una strategia per prevenire l'insorgenza di questi problemi. Programmare regolari visite orali e, se necessario, accurate pulizie dentali con detartrasi e lucidatura dei denti, è un ottimo punto di partenza per evitare seri danni.
Se, invece, siamo già in presenza di una patologia del cavo orale il veterinario metterà in atto un trattamento adeguato allo stadio di gravità della malattia.

Presso l'ambulatorio si effettuano interventi chirurgici in day hospital sia sui tessuti molli sia di ortopedia. Si effettuano visite e esami preanestetici (radiografie, esami del sangue, elettrocardiogramma) per avere la maggiore sicurezza possibile nel corso dell'intervento.